Il mistero dei Magi

 

 

La leggenda dei re Magi è così tanto vicina alla nostra sensibilità da aver ispirato, più di altre, sogni e capolavori artistici. Forse esprime  la suggestione ed il desiderio di incontro con il mondo orientale, molto radicati già nell’antica Grecia e a Roma, ben oltre gli scontri militari con i persiani e i parti. Sentimenti evidentemente giunti sino a noi ed ancora operanti nel nostro apparato culturale.

Anche ammettendo, attraverso l’atto di fede, che la leggenda possa recepire elementi di fondatezza storica, non può certo sorprendere che molti siano gli aspetti di indeterminatezza. Perché la storia dei Magi, dall’inizio alla fine, è veramente misteriosa (1). Dei vangeli  canonici, l’unico che parla dei Magi è quello di Matteo che non si dilunga certo nella descrizione. Da Matteo sappiamo che venivano dall’Oriente e tornarono in Oriente, che presumibilmente erano tre perché recarono tre doni (oro, incenso, mirra), che seguivano una stella e che rifiutarono di assecondare Erode. E Matteo non asserisce che fossero re. Invece i Magi sono diffusamente citati nei vangeli apocrifi senza che tuttavia questo consenta di diradare la fitta nebbia dell’incertezza che li circonda (2).

La esatta provenienza dei Magi conserva ancora molti elementi di incertezza. In linea di massima si accetta che venissero dalla Persia e che fossero sacerdoti zoroastriani. Secondo altri erano originari della Caldea (Mesopotamia) e Giovanni di Hildesheim (1310-1320/1375), monaco teologo e cultore della storia dei Magi, li fa venire dalle “tre Indie” che però vengono collocate su un campo allargato a dismisura rispetto all’accezione moderna. I magi sarebbero: Melchiar, re della Nubia e degli Arabi; Balthasar, re di Godolia e di Saba; Jaspar, re di Tharsis e dell’isola Egriseula. Ma anche il nome ed il numero dei magi è molto discusso e varia nelle diverse tradizioni. La stessa regalità è controversa. E la stella biblica divenne una cometa solo a partire da Giotto che quantomeno fu il primo a rappresentarla nell’Adorazione dei Magi affrescata nella cappella degli Scrovegni a Padova e realizzata tra il 303 ed il 1305 (3). Si dice che Giotto ebbe questa idea dopo aver assistito al passaggio, tra il 1301 ed il 1302, della cometa di Halley.

Altrettanto misteriosa è la vicenda della loro sepoltura. Marco Polo sostiene di aver visitato la tomba dei Magi a Saba, in Persia, città da cui sarebbero anche venuti. Ma la tradizione cristiana racconta tutt’altra storia e vuole che i resti dei Magi fossero trovati da Sant’Elena (248-329) nel corso di un pellegrinaggio in Terra Santa e trasferiti nella basilica di Santa Sofia a Costantinopoli. Nel IV secolo il vescovo Eustorgio li avrebbe fatti portare a Milano per esservi seppellito vicino. Quando Federico Barbarossa nel 1162 conquista la città, trova il sarcofago con i resti nella basilica di Sant’Eustorgio e li fa trasferire nella cattedrale di Colonia, all’interno di un’arca, dove si trovano ancora. I milanesi hanno a lungo recriminato per quel torto ma solo nel 1904 l’arcivescovo di Colonia acconsentì a restituire alcuni frammenti ossei delle spoglie (i due peroni, una tibia ed una vertebra). Il fatto è che diverse città vantano di possedere parti delle reliquie (un osso o una cartilagine) ottenute nel corso del viaggio delle spoglie dall’Italia alla Germania. E così non si può non convenire con Umberto Eco: «Pellegrini in vita, i tre re sono diventati vagabondi post mortem generando i loro molteplici cenotafi».

 

CDL, 1 Gennaio 2019. Pubblicato su Il Sestante il 4 Gennaio 2019

(1) Salvo diversa indicazione bibliografica espressamente citata, le informazioni utilizzate nel testo sono tratte dal libro di Umberto Eco, Storia delle terre e dei luoghi leggendari, Milano, Bompiani, 2016, pp. 81-84.
(2) Per una rassegna si veda: Magi (Bibbia), voce Wikipedia.
(3) Tutto quello che sai sui re magi è falso. Il Post, 6 Gennaio 2017.

L’arca dei Magi a Colonia di Nicolas di Verdun, in legno ed argento dorato. E’ il più grande reliquario d’Europa: peso 300 kg, altezza 153 cm, lunghezza 220 cm, , larghezza 110 cm. Immagine tratta da: Storia delle terre e dei luoghi leggendari.
L’arca dei Magi a Colonia di Nicolas di Verdun, in legno ed argento dorato. E’ il più grande reliquario d’Europa: peso 300 kg, altezza 153 cm, lunghezza 220 cm, , larghezza 110 cm. Immagine tratta da: Storia delle terre e dei luoghi leggendari.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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