Perchè il M5S è di destra

 

 

Alle prossime imminenti elezioni nazionali ci troveremo ancora a dover fare i conti con un M5S che rifiuta di definirsi politicamente. Tuttavia, mentre nel 2013 il movimento grillino era un fenomeno nuovo, per molti aspetti incerto, ora esso ha una storia, sia pure breve, che sgombra il campo dalle ambiguità. In particolare sull’annosa questione: ma il M5S è di destra o di sinistra?

Alcuni rispondono che non è né nell’uno né l’altro ma oltre. Perché la destra e la sinistra non esisterebbero più. Un’argomentazione, questa, usata sinora sempre dalla destra quando vuole mimetizzarsi (con l’unica eccezione di Podemos in Spagna).

Per ragioni di chiarezza si dichiara in via preliminare l’opinione personale dell’autore. Il M5S è di destra per ragioni culturali (immigrazione, unioni civili), elettorali (maggiore vicinanza ai partiti di destra), politiche (l’alleanza con Farage, il sostegno a Putin1 e a Trump, la polemica sulle tasse2, il sovranismo monetario).

La simpatia verso la destra emerge dall’indagine di Ilvo Diamanti dalla quale risulta che gli elettori del M5S si sentono più vicini alla destra che alla sinistra. In particolare si sentono vicini a SI nel 15% dei casi, al PD nel 7%, alla Lega Nord nel 20%, a Forza Italia nel 10%, a Fratelli d’Italia nello 11%, allo NCD nel 7%. In sostanza gli elettori grillini guardano ai partiti di sinistra (SI+PD) nel 22% dei casi e ai partiti di destra (LN+FI+FdI+NCD) nel 48%3. Una precedente indagine aveva mostrato, nel periodo 2010-2012, una prevalenza di elettori di centrosinistra la cui quota comunque andava assottigliandosi nel corso del tempo (dal 48% al 33%) mentre consensualmente incrementava progressivamente la proporzione di elettori di centrodestra (dall’11% al 25%)4. Il processo di mutazione dunque sembra essersi concluso con l’attuale prevalere di sentimenti di destra tra gli elettori 5S. Ma, soprattutto, è dimostrato che i due elettorati, quello 5S e quello di destra, sono in rapporto osmotico già nella realtà e non solo nelle dichiarazioni di intenti. Nei ballottaggi delle amministrative del 2016 i candidati 5S hanno ricevuto il sostegno della destra (a Roma e Torino ma non solo) mentre in quelli del 2017 sono stati i candidati della destra ad ottenere i consensi degli elettori 5S (a Genova e in tutto il Nord).

01 Bobbio_CopertinaE veniamo alle ragioni culturali secondo le quali il M5S può essere considerato di destra. Alcuni, tra i quali il sottoscritto, ritengono che la differenza tra destra e sinistra esista ancora e che, come sosteneva Bobbio, corra lungo il crinale dell’uguaglianza5. In una concezione di sinistra, tutti gli uomini nascono uguali, sono le condizioni socio-economiche a renderli diversi, bisogna operare per rimuovere le disuguaglianze in nome della giustizia sociale. In una concezione di destra, tutti gli uomini nascono diversi, le differenze non devono essere annullate ma anzi valorizzate in nome della libertà individuale e del progresso. Precisato questo, ci si chieda ora quali siano le posizioni del M5S su argomenti nei quali entra in gioco il principio dell’uguaglianza.

Sgombriamo subito il campo dalla questione del reddito minimo finalizzato a colmare la crescente disuguaglianza socio-economica. La proposta presentata dal M5S nel 2013, come la precedente di SeL, non è sostanziata da una valutazione sull’entità complessiva della spesa e dalla individuazione di fonti certe di finanziamento. Sino a che questo non avverrà si tratterà solo di un artificio propagandistico ed anche dei peggiori. Peraltro il vero reddito di cittadinanza, quello incondizionato e rivolto a tutti, è una proposta che trova accoglienza soprattutto nella cultura di destra in quanto lo Stato, pure impegnato a spendere una quota considerevole di soldi, viene liberato da incombenze sociali che vengono traslate (caricate) sull’individuo (il reddito di cittadinanza prevede un forte dimagramento dello stato sociale con l’abolizione dell’indennità di disoccupazione e di altre misure di sostegno del disagio socio-economico). Non si dimentichi che il primo esperimento di reddito di base fu eseguito nel 1969 negli USA di Nixon6 e che l’attuale programma finlandese è stato messo in atto dal governo di centrodestra7. Infine il reddito di cittadinanza assume una connotazione di destra radicale quando, come accade per i movimenti populisti, viene strumentalmente associato all’etnocentrismo identitario (“prima gli italiani”). E questo si verifica quando, più o meno in buona fede, la possibilità di un investimento nel reddito di base viene messo in relazione alla necessità di ridurre la spesa pubblica impegnata nell’accoglienza agli immigrati8. Anche per questo la questione dell’accoglienza diventa una cartina da tornasole per la collocazione politica di partiti e movimenti.

02Ma è chiaro che la questione dell’accoglienza investe in maniera diretta il tema dell’eguaglianza. Oggi, infatti, le democrazie liberali si trovano a fronteggiare un altro drammatico problema inerente la disuguaglianza, quello dell’immigrazione epocale che si riversa impetuosamente sui nostri territori scuotendo nel profondo il già fragile tessuto delle società di oggi. E su questo c’è poco da discutere: o si è favorevoli all’accoglienza oppure no. Le posizioni intermedie sono solo varianti di queste due principali. E su questo argomento, l’incertezza diventa ambiguità.

03 StainoLa polemica innescata da Di Maio sulle ONG coinvolte nel traffico di essere umani ed anzi in combutta con la mafia degli scafisti, è solo l’ultima di una serie di posizioni tutte a dir poco ostili ad una politica di accoglienza. Si ricorderà l’opposizione di Grillo e Casaleggio alla proposta di abolizione del reato di clandestinità avanzata nel 2013 da alcuni senatori dello stesso M5S. In quella circostanza sconfessarono espressamente i proponenti dichiarando: “Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità, presente in Paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico” 9. Ecco, questa è la sensibilità di sinistra del M5S sulle disuguaglianze: non importa il merito della questione, contano i voti. Ma Di Maio, non un parlamentare qualsiasi bensì il candidato 5S alla Presidenza del Consiglio, va oltre perché non si limita a sottrarsi ambiguamente alla questione ma procede ad una presa di posizione dichiaratamente ostile al sistema di accoglienza quando afferma che dai rapporti Frontex e dalle indagini della magistratura emergono le collusioni di alcune Ong con gli scafisti. Frontex non ha mai sostenuto nulla del genere ed ha ammesso solo la possibilità che i salvataggi in mare abbiano come conseguenza involontaria quella di incentivare il traffico. Opinione discutibile e comunque ben diversa da quella attribuita da Di Maio10. La magistratura catanese (e solo essa) sostiene di “sapere ma di non aver le prove” dei collegamenti delle Ong con gli scafisti. Il rifiuto di dello ius soli completa il quadro dell’approccio 5S alla questione dei migranti. Un approccio dichiaratamente di destra.

 

  1. Jacopo Iacoboni. Tv e web, ecco i canali tra Mosca e M5S. la Stampa, 9 Dicembre 2017.
  2. M5S,Di Maio attacca Berlusconi e promette “manovra shock”’ su tasse. Askanews, 26 Novembre 2017.
  3. Ilvo Diamanti. M5s, né destra né sinistra: il partito “pigliatutti” che punta ai delusi della politica. La Repubblica 10 Aprile 2017.
  4. Fabio Bordignon, Luigi Ceccarini. Five stars and a cricket. Beppe Grillo shakes italian politics. South European Society and Politics, 2013.
  5. Norberto Bobbio. Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica. Donzelli, Roma, 1999.
  6. Rutger Bregman. Nixon’s basic income plan. Why Richard Nixon once advocated for basic income — and then turned against it. Jacobin Magazine, 5 maggio 2016.
  7. Kela-Fpa. From idea to experiment. Report on universal basic income experiment in Finland. Working papers 106, 2016.
  8. Harry Nedelcu. Populism reloaded: challenges to governance and democracy in the early 21 century. Paper presented at the IPSA 23rd World Congress of Political Science 19-24 July 2014, Montreal.
  9. RQuotidiano. Reato di clandestinità. Grillo e Casaleggio contro gli eletti: “Non era nel programma. Il Fatto Quotidiano, 10 Ottobre 2013.
  10. Paolo Soldini. Soccorsi in mare delle Ong, ecco cosa dice davvero il rapporto Frontex citato da Di Maio. La Repubblica, 23 Aprile 2017.

 

CDL, 1 Marzo 2018

 

 

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