La Storia dei vincitori e quella dei vinti

 

 

Considerazioni di Enrico Ruffino sul pensiero di Reinhart Koselleck

Il mondo dei social network riserva non di rado delle gradite sorprese. E’ il caso di discussioni nelle quali emerge una grande profondità di analisi da parte di persone ancora poco note al grande pubblico ma certamente colte ed acute nelle osservazioni. Di recente su una pagina di Facebook, denominata Parentesi Storiche ed emanazione dell’omonimo sito web, è apparsa una citazione di Enrico Ruffino su alcuni aspetti del pensiero di Reinhart Koselleck, filosofo e storico tedesco  (1923-2006). Se ne riporta il testo, breve ma nel contempo molto denso:

«“La storia la fanno i vincitori” – si dice, ma è veramente così? Secondo il fondatore della “storia concettuale”, Reinhart Koselleck, ciò vale solo nel “breve periodo” poiché i “vinti” pensano al proprio passato con uno sguardo acuto e critico mentre i “vincitori” cadono inevitabilmente in una visione apologetica del passato basata su uno schema provvidenziale. In termini filosofici, Koselleck ha postulato la superiorità epistemologica dei vinti nell’interpretazione del passato: “Nel breve periodo la storia è fatta dai vincitori, ma a lungo termine, i vantaggi della conoscenza provengono dai vinti. (…) L’esperienza di esser vinto contiene un potenziale epistemologico che ne trascende la causa”»1.

La pubblicazione del post di Ruffino nel gruppo “Storia moderna e contemporanea, spunti e riflessioni”, il 2 settembre 2018, ha dato vita ad un dibattito da cui si estraggono due interventi2.

Carlo De Luca. L‘argomento è stimolante per molti aspetti. Ma, ammettendo che la sconfitta spinga i vinti a ripensare criticamente la vicenda, quale può essere la ragione per la quale sul lungo termine il loro pensiero debba prevalere su quello dei vincitori? In altri termini perché mai la cultura critica dovrebbe prevalere su quella apologetica? In secondo luogo anche la storia dei vinti può risentire di un’interpretazione mitologica e niente affatto critica. Dal Braveheart di Scozia al revanscismo confederale dei sudisti americani, dal bolivarismo di Chavez alla radice celtica del Nord Italia, dai mirabolanti primati storici attribuiti al Regno delle Due Sicilie alla sconfitta della piana dei Merli che sta alla base del mito della grande Serbia. E si potrebbe continuare. Esiste insomma una epica della sconfitta coltivata dai vinti a proprio uso e consumo.

Enrico Ruffino. …La definizione ha due perni sostanziali che sono “il potenziale epistemologico” e la “lunga durata”: il riferimento a quest’ultima è ovviamente ciò che concerne la “distanza mentale” che separa il soggetto di studio dallo studioso. Possiamo dire che un “vinto” come Menocchio avesse un potenziale epistemologico grandissimo? Si, risponde Koselleck: perché Ginzburg da un vinto ha ricostruito un sistema di valori mentali e culturali da cui, come “interprete”, è riuscito a dare una sua risposta allo spinoso problema della “cultura popolare”. Ovviamente ciò è avvenuto a centinaia di anni dal “fatto” che non è stato narrato o è stato narrato dai “vincitori” seguendo l’esigenza del momento storico in cui è avvenuto; e solo quando uno storico ha capito, rovesciando lo schema, che potenziale epistemologico portasse in sé il vinto è riuscito a portare un’innovazione metodologica nell’ambito degli studi storici. Per questo è essenziale “il lungo periodo” nella formulazione di Koselleck. Questa frase, poi, è stata portata ad esempio da Enzo Traverso che, analizzando la “tradizione nascosta” della sinistra, la melanconia, ha detto che sin dagli albori della sinistra questo sentimento verso i “vinti” è stato fortissimo e ha rappresentato una costante nella cultura delle tradizioni di sinistra.

 

CDL, 1 Febbraio 2019

 

  1. Enrico Ruffino. “La storia la fanno i vincitori” – si dice, ma è veramente così?  Associazione Parentesi Storiche, 2 Settembre 2018. Alcuni aspetti del pensiero di Reinhart Koselleck, relativi all’argomento dibattuto, sono trattati nell’intervista: “Modelli di storiografia”, Napoli, Istituto Italiano per gli studi filosofici, 5 giugno 1992 pubblicata dalla Rai nell’ambito dell’Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche.
  2. Enrico Ruffino. In: Storia moderna e contemporanea, spunti e riflessioni, 2 settembre 2018.

 

01 Reinhart Koselleck. Foto di Carl Marxs. immagine tratta da Wikipedia
Reinhart Koselleck. Foto di Carl Marxs. immagine tratta da Wikipedia.

 

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