Ettore Petrolini: i casi sono due

 

 

Quando si riflette sulla dissacrante potenza della satira, sulla giusta e sana libertà di sfregiare le seriose maschere del potere, ma anche di rovesciare le stucchevoli realtà del normale col dono dell’irrisione più alata, di lustrare con lo straccio del nonsenso il vero nonsenso delle cose, mostrandone i limiti penosi, ogni rozza e becera stoltezza…quando si entra in terreni così raffinati e unici, la sola verità a cui ci si dovrebbe inchinare è quella di accettarne ogni piega. Altrimenti, per citare il nostro omaggiato, i casi sono due: o ci si offende in una sorta di permalosità durevole che non porta ad altro che a sbattere nella propria costante ottusità, oppure si vive e si incassa con sana scioltezza la staffilata geniale, l’assalto di fioretto che allieta e dà profondità alla costruzione di qualcosa, alla critica, al sale che insaporisce il brodo dell’idiozia. Riconoscendo a chi affonda il colpo la nobiltà di un’intelligenza indipendente che in nessun modo può essere sanzionata, diminuita, attaccata. Questo piccolo monologo di un artista grandissimo (1884-1936) rende perfettamente, in una folle e studiata sequenza di frasi, tutta la maestria del suo creatore. Una storia che si spinge fino ai momenti estremi della vita, e che lo fa con passi di ineguagliabile e ineguagliata ironia.

“Fra poco sarai sottoposto a una nuova visita medica e i casi sono due: o ti fanno non idoneo o ti fanno idoneo; se ti fanno non idoneo te ne freghi; se ti fanno idoneo i casi sono due: o ti mettono in armi speciali o in fanteria; se ti mettono in armi speciali te ne freghi, se ti mettono in fanteria i casi sono due: o ti mandano in zona di guerra o ti mandano in territorio di pace; se ti mandano in territorio di pace te ne freghi; se ti mandano in zona di guerra i casi sono due: o ti mettono ai servizi speciali o ti mandano in trincea; se ti mettono ai servizi speciali te ne freghi; se ti mandano in trincea i casi sono due: o sei ferito leggermente o sei ferito gravemente; se sei ferito leggermente te ne freghi; se sei ferito gravemente i casi sono due: o vai all’altro mondo o guarisci; se guarisci te ne freghi; se vai all’altro mondo i casi sono due: o vai in paradiso o vai all’inferno: se vai in paradiso te ne freghi; se vai all’inferno i casi sono due: o trovi Cecco Beppe o non lo trovi; se non lo trovi te ne freghi; se lo trovi i casi sono due: o lui impicca te o tu impicchi lui; se tu impicchi lui te ne freghi; se lui impicca te, requie all’animaccia tua”. (E. Petrolini – Teatro di varietà – Ed. Einaudi, 2004).

 

Cristiano Cant, 8 luglio 2019.

 

Testo pubblicato in data 7 Luglio 2019 sulla pagina facebook di cultura generale “Il Sestante”.

 

Ettore Petrolini in un’immagine di repertorio

 

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