La satira piange: l’eccidio del Charlie Hebdo nella commemorazione di vignettisti e disegnatori

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074La satira è un genere letterario di elite che però non disdegna, ed anzi spesso privilegia, il linguaggio popolare (si veda in proposito “Il pugno di Francesco e la Commedia di Aristotele” pubblicato in altra parte del sito). Per questa ragione essa costituisce uno strumento che si presta bene a cogliere l’umore generale. In particolare la vignettistica, utilizzando il mezzo verbo-visivo, è utile per afferrare il sentimento nella sua immediatezza. Nella commemorazione dell’eccidio del Charlie Hebdo la satira piange. Poche, anche se geniali, le note ironiche mentre prevale nettamente l’identificazione empatica con le vittime: la frase “Je suis Charlie” viene ripetuta da molti diventando il tema dominante e quasi ossessivo delle vignette iniziali, quelle del giorno della strage (7 Gennaio). Poi tanto dolore ma soprattutto sgomento ed orrore. La rassegna non poteva non concludersi con la prima pagina del nuovo numero del Charlie Hebdo pubblicato il 14 gennaio 2015, a soli 7 giorni dalla strage. La vignetta in copertina è di Luz, uno degli autori sopravvissuti alla strage. Viene infine presentato il paginone dell’ultimo numero del Charlie Hebdo riprodotto da La Repubblica.

 

Tivoli, 14 gennaio 2015

 

 

 

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