Finis Europae. Se l’Unione fallisce.
E forse oggi ci troviamo a questo punto: dover decidere se accettare definitivamente il prevalere dei sovranismi o se invece alimentare ancora il sogno di un’Europa unita.
E forse oggi ci troviamo a questo punto: dover decidere se accettare definitivamente il prevalere dei sovranismi o se invece alimentare ancora il sogno di un’Europa unita.
Nel contrasto al sovranismo nazionalista la novità assoluta è la nascita di movimenti costituiti da giovanissimi che agiscono su due piani, culturale e politico, destinati ad incrociarsi.
Ancora oggi alcuni aspetti della Medicina scaturiscono da esperienze certamente importanti ma non sistematizzate né strutturate secondo una rigorosa metodologia scientifica.
La difficoltà a mettere in atto la Brexit ha stravolto il gioco dei sovranisti europei togliendo dal tavolo della discussione sia l’opzione di uscire dall’Unione Europea che quella di abbandonare l’euro.
Uno degli elementi caratterizzanti il neo-populismo di destra è la retrotopia o utopia retroattiva, l’affermazione di un passato di grandezza, una mitica età dell’oro, sulla quale viene costruito un orizzonte retroattivo.
In un mercato nel quale ogni Stato tratta per sé (e contro gli altri), le grandi multinazionali diventeranno ancora più forti ed i nazionalismi mostreranno tutta la loro impotenza.
La rendita petrolifera, con il mutare del contesto storico, da fattore di stabilizzazione si è trasformato in potente elemento di perturbazione sia interna ai singoli Paesi che nelle relazioni tra gli Stati.
La fine della guerra fredda ha rimesso in moto conflitti che in varie parti del mondo erano rimasti congelati (sunniti vs sciti, indipendentisti vs unionisti, nazionalisti vs europeisti, russofoni vs autoctoni, ecc.).
Difficile comprendere il bilancio di una misura positiva (l’introduzione del basic income) combinata con misure negative (l’abolizione di alcuni strumenti di sostegno dello Stato sociale).
Sembrava infatti che la globalizzazione di tipo occidentale avesse dovuto favorire la democrazia, garantire una crescita economica indefinita, uniformare gli standard politici e sociali. In sostanza un mondo senza frontiere. Ma non è andata così.