L’epidemia è casuale, gli effetti no
Se la pandemia può essere considerata casuale, i suoi effetti non lo sono affatto. Perché ogni società costruisce i propri punti di forza ed è responsabile delle proprie vulnerabilità.
Se la pandemia può essere considerata casuale, i suoi effetti non lo sono affatto. Perché ogni società costruisce i propri punti di forza ed è responsabile delle proprie vulnerabilità.
…E’ appena il caso di ricordare che negli ultimi anni la comunità europea è stata scossa da una crisi profondissima legata a fattori concomitanti e ciascuno di portata epocale…
Il futuro è lo spazio e non è il tempo, sostiene l’influente politologo bulgaro Ivan Krastev, e si risolve nell’occupare un territorio… Questo è il motore della Storia oggi. E produce migrazioni.
Non può l’Europa delle idealità chiudere gli occhi di fronte all’oppressione spietata di altri popoli cui viene negato un diritto ancora più primordiale, quello di esistere e di rispondere alla repressione violenta.
Prima la Russia o l’America o l’Italia o qualunque altra Nazione. Questa la risposta che accomuna i regimi autocratici con i movimenti neopopulisti e sovranisti.
Il grande Fine dello spirito europeo non è lo sviluppo di scienza, tecnica, economia in sé stesse bensì la sua connessione con il sistema della libertà.
Se sul piano della proposta politica i sovranisti europei sono in crisi evidente, la forza di inerzia accumulata nella fase precedente fa sì che ancora oggi godano di ampio consenso.
Ed ora nessun movimento, neanche il più nazionalista, propone di uscire dall’Unione e tantomeno dal vituperato sistema dell’euro. Il sovranismo come proposta politica non esiste già più.
E forse oggi ci troviamo a questo punto: dover decidere se accettare definitivamente il prevalere dei sovranismi o se invece alimentare ancora il sogno di un’Europa unita.
Nel contrasto al sovranismo nazionalista la novità assoluta è la nascita di movimenti costituiti da giovanissimi che agiscono su due piani, culturale e politico, destinati ad incrociarsi.